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Cari lettory riapriamo la pubblicazione sul blog con una nuova intervista

La nostra ospite, Cristina Pipoli, l'avete già conosciuta qui sul blog ma questa volta ci svelerà dei nuovi progetti ai quali ha preso parte.


Ecco a voi la nostra intervista:


Io: Bene Cristina eccoci qui dopo quasi un anno dalla nostra prima chiacchierata qui sul blog, è un piacere averti di nuovo “virtualmente” come ospite. So che sei sempre stata una ragazza, e ora una donna intraprendente e indipendente, che è cresciuta prima rispetto ai suoi coetanei e coetanee imparando da subito cosa fosse la parola sacrificio e che è riuscita da sé a costruirsi passo passo un suo mondo stabile tra lavoro, impegno sociale e affetti. Partiamo dunque con una domanda di rito ma estremamente importante: Come stai e quante cose sono cambiate a livello personale e professionale da un anno a questa parte?


Cristina: Sara da premettere che per me sei un'amica speciale e fidata, sono davvero felice di rifare proprio con te questa chiacchierata. L'Università quando la prendi con il piede giusto ti porta a creare delle reti indissolubili, dei ponti comunicativi meravigliosi esattamente come quello che stiamo creando noi.

Si, sono cambiate tante cose e per fortuna in meglio, sto bene!

Sono sempre più indipendente; la parola indipendenza è un concetto che se si riesce a metterlo in pratica rendendolo un fatto concreto, ti permette di vivere, e di vedere la vita da un'angolazione diversa, più ampia.

Attraverso l'indipendenza riesci a essere tu il tuo centro.

L'emancipazione femminile è un mutamento inevitabile e quando lo vivi e vedi realizzati con tanta fatica i tuoi sogni ti senti più bella sia fuori che dentro.

Quindi la risposta alla tua domanda la rivedo in questa frase:

" Emancipazione femminile", non ancora a 360° ma si sta lavorando giorno dopo giorno, affinché avvenga in toto il processo.

Credere in se stesse è bellissimo e fa bene al cuore, alla mente e al corpo; ma non basta indossare un rossetto rosso o un cappellino rosa per definirsi indipendenti! Hai colto in pieno il mio vissuto; mi sono allontanata da casa all'età di 25 anni e con sacrifici e fatica ho continuato a restare fedele al mio concetto di indipendenza e di libertà.

Non ho vissuto nella bambagia durante la mia vita, sul cammino si trovano tante persone pronte a dire la loro, ma quando nella vita hai una svolta economica è tutta un'altra cosa, quando hai il tuo tetto sicuro senza paura che ti crolli sopra hai la calma e la quiete per elaborare chi sei e cosa vuoi dalla vita.

La strada è stata un'ottima insegnante di vita e sinceramente sono orgogliosa di me stessa, mi sento più matura in primis di molti ragazzi che parlano e parlano ma a 30 anni (delle volte hanno anche più di 30 anni), stanno ancora a casa di mammà. Non sanno scaldarsi un piatto soli dopo giornate intere di lavoro e non sanno nemmeno come si pulisce un pavimento.




Io: Bene entriamo nel vivo di questa intervista, sono davvero curiosa di scoprire i numerosi progetti ai quali hai preso parte durante quest’anno. So che ad accomunarli c’è un fil rouge, che documenti con entusiasmo all'interno della tua pagina fb 'Cristina Pipoli diario di bordo salentino' il territorio del Salento e il rapporto con la sua cultura

Cosa puoi dirci a riguardo?


Cristina: Amo la mia terra anche se ha tante problematiche, tu Sara sei di Taranto...ci siamo capite quando intendo dire che qui ci sono tante problematiche...

Ma è comunque una territorio dove la tradizione, il mare, i parchi, ti catturano l'anima.

Gastronomia e storia sono il cuore del suo popolo.

Amo il profumo che emanano le stagioni e amo parlare e continuare a studiare quel mondo contadino che rispettava l'ambiente e viveva in sintonia con la terra.

È questo che mi porta a documentare il territorio la passione e l'interesse mi portano a tenermi sempre aggiornata e mi piace divulgare informazione.




Io: Collabori da anni con il regista salentino Gino Brotto: Cosa ha significato per te prendere parte ai suoi progetti?


Cristina: Gino si è rivelato da subito una persona seria e molto professionale, tra un video girato in una masseria salentina mentre ballavo la pizzica, al progetto 'Testimonianze", che potete trovarlo all'interno della sua pagina 'Lecce Video', un progetto dove si documentano le bellezze della nostra terra e si raccolgono le testimonianze di persone ancora in vita (questo è l'aspetto che più mi emoziona). 'Testimonianze' è un progetto che salvaguardia le memorie, sapere che un domani, quando non ci sarò

più potrà essere guardato per conoscere meglio la mia terra mi fa sentire orgogliosa di essere salentina. Prendere parte ai suoi progetti mi fa sentire una vera educatrice, riesco a dare spazio a quello per cui mi sono laureata.




Io: Parliamo del tuo ultimo progetto con Gino Brotto, quello legato al cortometraggio sulle tarantate girato a Galatina. Volevo chiederti qual è stato il tuo primo incontro e scoperta col Tarantismo e soprattutto cosa ha significato per te prendere parte alle riprese ed interpretare in una scena la tarantata?


Cristina: Una delle esperienze più belle di questa collaborazione è proprio questa. Il progetto dal titolo “Galatina...come eravamo” con cortometraggio 'Amore Eterno'.

Il fenomeno del Tarantismo è un fenomeno culturale complesso e ricco di significati mitico-rituali, ha una lunga storia alle spalle che ha a che vedere come 'morsi e ri-morsi' hanno contornato il periodo storico, bisogna sempre riprendere le parole di Ernesto De Martino; lo scrivi spesso all'interno del tuo blog, io la penso come te. De Martino è stato lo studioso principale di questa pratica rituale e definiva questa terra magica la terra dei veleni.

Mi sono sentita felice e ricca interiormente dopo aver recitato la scena della tarantata. Non smetto mai di parlare delle mie antenate, anche perché questa passione che vibra nel mio sangue, dai racconti familiari, l'ho ereditata dalla mia bisnonna che per l'appunto veniva chiamata 'Pizzica', noi siamo i portavoci, i custodi del nostro passato e delle nostre tradizioni.

Mai quando oggi credo sia una battaglia far restare in vita arte, cultura e tradizione.




Io: Il fenomeno del Tarantismo è pian piano scomparso durante il secolo scorso per motivi storico-culturali, pensi che oggi giorno ci sia ancora qualche fenomeno o pratica rituale contemporanea che possa avere una funzione simile di “liberazione da un male interiore”?


Cristina: Penso che ogni epoca abbia il suo veleno da combattere, penso che ogni giorno dobbiamo tenere testa a quel ragno dispettoso che vuole toglierci il sorriso.

Oggi viviamo nell'era dove depressione e suicidi sono i protagonisti, per quanto riguarda me collaboro ormai da anni con Donato Marcuccio l'inventore del massaggio in amaca e con Lenia Gadaleta da un anno con cui sto conoscendo il mondo dello shiatsu; entrambi sono degli ottimi rimedi per restare in pedi e riscoprirsi ogni giorno interiormente.

Inoltre anche la pratica con le campane tibetane, praticata attuata sia da loro che con la mia ultima collaborazione Tea Baldini, direttrice della scuola Artedo di Bari, dimostrano come attraverso queste pratiche elencate, che mettono al centro l'essere umano e il suo benessere, si possano gestire i mille conflitti a cui si deve far fronte ogni giorno.

Si studia molto con tutti e tre, si studia il proprio io interiore, la storia e le origini di ogni cosa e migliora il rapporto con il mondo esterno.

Con Tea in particolar modo, sto facendo un percorso intenso di studi, e quando studi le materie che ti piacciono e che sono affini al tuo percorso formativo, materie che potrai utilizzare per un domani ti senti soddisfatta.

La soddisfazione è il miglior medicinale, ci vuole coraggio per continuare a

a fare quello che ci piace e per la quale siamo portati.




Io: Sono onorata di averti avuto qui in questo spazio virtuale come ospite, l’ultima domanda che ti rivolgo è puoi svelarci dei prossimi progetti o piani per il futuro?


Cristina: Sara, l'onore è e sarà sempre mio, ti stimo come amica e per la tua profonda lealtà e per il modo che hai di divulgare informazioni.

Le novità arrivano ogni giorno perché intervisto i pittori del Salento, scatto foto alle marine e posti sempre diversi, continuo a parlare di varie attività con i loro prodotti locali.

Ora sono impegnata nello studio di due master, mi sto levando molti sassolini dalla scarpa.

Più si continua più i progetti aumentano, è tutto un avanzare di cose, situazioni, relazioni e progetti.

Seguitemi e man mano lo vedremo insieme il mio percorso perché ci saranno occasioni o situazioni che non potevo nemmeno io immaginare.

Ora collaboro con due case editrici su Roma, per ora mi soffermo a parlare della prima Pan di Lettere, con l'arrivo dell'autunno potrete leggere le recensioni dei suoi libri. Gli scambi culturali si stanno allargando.

Ph: a cura di Adriano De Luca ( 1 e 3 foto)





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